Annalisa Cima
Immobilità
a cura di Vanni Scheiwiller
Prefazione di Cesare Segre
con disegni dell’autrice.
All’insegna del Pesce d’Oro, 
Milano 1974

 

1

Voglio ritirare
       il mio corpo
quando
       tutto è compiuto
prima che si separi.
Posso ritirarlo
perché 
       non ho creduto
di proseguire qui.

 

 

2

Il giuoco
       è la sola strada
l'inutile
       sta al vero 
       e il vero 
esiste solo per giuoco.


 

 

3

Non voglio 
essere proseguita
e non lo sarò
       per consumarmi
senza essere rinnovata.
Voglio deporre me stessa
       per ritrovarmi
voglio volere e attendere.


 

 

4

Tornare alla propria radice
per deporre 
       se stessi 
e deporre 
       se stessi 
per tollerare gli altri. 

 

 

5

Non usiamo la parola 
       sorgere
       né risplendente 
       né oscuro 
Cerchiamo di vedere 
       il noncolore 
di sentire 
       la nonvoce 
afferrare 
       l'inesistente. 

 

 

6

Quando tutti
hanno tutto
tu solo sei come
chi ha perso tutto
poi perdi te stesso
e nessuno ha più niente.

 

 

7

Spazio di te di me 
non generati 
nascere 
offende i non nati.

 

 

8

Trascinati a vivere
       dal vivere 
che nega
       qualunque evasione
pensiero e pensato 
       si distruggono.


 

 

9

Volo senza stacchi
nelle fessure 
le piccole fenditure
iniziano distruzioni.

 

 

10

Dove 
ogni negazione 
è fatta per dirsi 
ogni affermazione 
per amare.

 

 

11

Niente parole
       libri 
       sentenze.
Datemi un filo
a cui aggrapparmi
       un pensiero
da non pensare
       un nulla
in cui vivere
e una fine che non sia il nulla.

 

 

12

Peccato proseguire
       c'è un tempo
       anche nel tempo 
del giorno dopo.
       Dopo è solo generare.
Né legge tra noi
né nove mesi.

 

 

13

Dove si confonde
       col bianco già colore
il passato è coperto.
E qui
non ho che verticali di luce
e non ancora si sciolgono.
 

 

 

14

Nel nulla 
       paura del suo del suo vuoto
nell'amore 
       paura di sentirsi vivi 
       slontanati dal nulla.
 

 

 

15

Al di là del capito
ti trovi 
e divieni.
Questo silenzio 
immobile
porta pensieri.
 

 

 

16

Hai occhi nei rami sospesi 
e dove i rami finiscono
hai radici profonde.
 

 

 

17

I tuoi silenzi sono perché sai
il mio parlare è vuoto-incolore
il nostro incontro
non ha bisogno di parole

 

 

18

Scontati 
       nello stesso volere 
sentiti
       non ancora ascoltati 
       in stretta connessione
col vuoto
andiamo.
 

 

 

19

Distruggiamo le ombre
per diventare forti
       forti di giorno senza sapere
       forti di notte sapendo inutili 
la verità e il sapere.

 

 

20

Assorbono in sé 
       l'immanenza
nel movimento 
       a ritroso 
       simbolico 
oggetto di necessità.
 

 

 

21

Nella instabilità 
nel dubbio
       troviamo 
il significato iniziale.
Autodistrutti 
       continuiamo

 

 

22

Per rendervi partecipi 
siete esclusi
anche il sogno che vi trascina
ha cerchi più larghi.
 

 

 

23

Non ha sfiorato l'acqua
       mentre passava.
Il passaggio è obbligato 
       può far righe e strade 
ma non ha sfiorato l'acqua.
 

 

 

24

       Mi ha preso tutto
anche il vuoto
anche la paura.
 

 

 

25

       Scomposta
       in segni e simboli 
la luce
       diviene forma.
       Usando la propria luce
       si torna alla visione 
di sé.
 

 

 

26

Solo i limiti estremi
       toccano il fondo
della nostra inutilità.
 

 

 

27

Al disopra
è
il parallelismo
di pensiero dove le E le O
hanno 
un dialogo
non quantitativo.

 

 

28

E consumiamo un tempo
l'unico tempo
utile a vivere.

 

 

29

La linea retta 
e il fiore
       si toccano
così due segni
       risolvono
il loro limite.

 

 

30

Di fronte
senza capire 
       chi dei due riflette
e quando diventa più intenso 
non ho distanze per vedere

 

 

31

Cerchiamo di vivere 
       nel vivere
per non cercare
       un volere 
       e 
       non consumare
la gioia.

 

 

32

La via 
può essere un luogo 
ma nessun luogo 
è la via.

 

 

33

Quando l'angoscia
nel sonno
viene incontro 
la stretta della vita
si allenta
e braccia
gambe
con essa.

 

 

34

L'inutile
mi pesta i piedi
il necessario
sfugge.

 

 

35

Giocare
       con la propria fine
perché non ci sia inflitta 
da altri.

 

 

36

Tutti i nervi tesi 
       all'amore
tornano con parole
       e suoni
immobile aspetto
che si ripeta.

 

 

37

È solo eventualità
e l'attrazione
un soffio di pensiero
una perdita d'orbita
osmosi che sorprende
       prende
       per perdere
te
me
e pezzi di mondo.

 

 

38

So come amo 
       sentire e vedere
       pensare con
forse è vivere.

 

 

39

La sensibilità 
       sospesa 
il vivere
       ignoto 
       fermati 
dai miei stessi limiti.

 

 

40

Testimone alla caduta della parola 
con la punta dell'essere lì
mentre mi dai la formula 
del silenzio larvato
sottile.

 

 

41

Passati il pianto
       e il riso
questo tempo 
       di contemplazione 
mi circonda di attesa.

 

 

42

Attribuisci importanza 
       alle parole
       e le parole 
sono perdita di pensiero.

 

 

43

Precisare
capire 
spiegare.
Nulla è preciso
niente può essere capito
e spiegare impoverisce i contenuti.

 

 

44

Questi vicini
e quelli più lontani
gridano.
Vendono sapere.
Ma il sapere che vendono
non si grida.

 

 

45

La disperazione
e il sorriso
mascherano 
       un vivere per
       un essere con
mentre precipitano
       il tempo le cose 
e abbandono il mio corpo.

 

 

46

Sono in bilico 
tra vita 
       e solitudine 
e in mezzo
il vuoto.

 

 

47

Stessi limiti
diverse illusioni.
Al di là del pensato
dove il reale ci precipita
abbiamo colto il vuoto 
delle nostre strutture.


 

 

48

Hai spento la fiamma
       che bruciava per te
ora non voglio 
       bruciare per nessuno
voglio illuminare
       e illuminarmi.

 

 

49

Continuare a vivere
       per te
       per gli altri
dirvi la gioia
       di essere
e non essere.

 

 

50

È sempre stato lì
quasi immobile
per immobilità
       assoluta
e il piede 
       muoveva l'aria.


 

 

51

Il mio colore
       di morte
vi sorprende. 
       Vivo
tra milioni 
       di non vivi.

 

 

52

Siamo 
presenti e passati
certi 
della nostra solitudine.

 

 

53

Diviene con essa 
poi scompare
rotti 
gli specchi 
le immagini
e la nuova dimensione.

 

 

54

Nulla di presentito
senza verità 
rende felici 
ci toglie il modo
e il vedere.

 

 

55

Lottiamo 
contro noi stessi. 
Volando sopra 
       il dire
       il fare
per un modo che sia
sopravvivere.

 

 

56

Sentirsi 
nel proprio nulla
come una oscillazione
che non muta.

 

 

57

L'amore di cui parlo
non è il tuo
né il loro.
Non ti parla 
perché non ha voce
non ha vita 
è stato
è morte.

 

 

58

Bisogno di morire
per verificar se stessi
la frattura di ogni evento 
è il vero significato.

 

 

59

Mi tormenta
       un'idea
vestirmi di
       un'idea
e trovare la strada.

 

 

60

Del vento
       che colpisce 
del pensare
       insieme 
del bianco
       che lega
rimane il ricordo.

 

 

61

Non vogliamo mediazioni.
Lasciamoci distruggere
       per ricostruire 
inabissiamoci 
       per spiccare il volo.

 

 

62

Siamo trascinati
nella situazione ambigua 
       di universalità 
       voluta
come termine
       di movimento.

 

 

63

Ogni pensiero d'uguaglianza
       esasperato 
diviene violenza
       distrugge
il pensato iniziale.


 

 

64

Non ha direzione 
ma è diretta
può colpire
ti ha già colpito
forse.

 

 

65

Inventano 
       l'alto e il basso.
Confondono 
       il prima e il dopo. 
Distinguono 
       l'io dall'eterno.
Distruggono pensieri
e creano luoghi
vuoti di significati.

 

 

66

       Nuovi credi 
vecchi pretesti
per riprodurre il congegno
       degenerazione
nel ritorno a ritroso.


 

 

67

La morte
       è 
       continua contraddizione 
       significato e frattura
di ogni evento.

 

 

68

Non hai bisogno di cercare 
il filo è già appeso
       prendilo
per arrivare in fondo.


 

 

69

Unica strada 
       l'essenza del dolore 
       il pensare
che avvicina senza limiti
al pensato.

 

 

70

Il dubbio
       mi confonde
la confusione 
       mi fa dubitare
di tutto 
di nulla.

 

 

71

Se esiste la tortura.
Se uccidete
       in nome del giusto
a cosa vale sopravvivere.

 

 

72

Il mistero 
non si compie
       si rimanda
       la fine.

 

 

73

Resta fermo a guardare
il movimento
il movimento degli altri 
è la tua immobilità.
 

 

 
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