PER M.R.

Giungeva la sua voce inaspettata,

dai confini dell'ultimo fraseggio

da terre lontane, dal calore-dolore

dei perdenti. S'incrinava in sinfonie

d'amicizia,vincendo tempo e affanni.

Offriva speranze che non periscono

nell'assenza, restano a ricordare

la strana voce sommessa, incerta

in cui vibravano cristalli e rantoli,

note d'addio e note di coraggio.

Tacque sull'ultimo presagio

in cui flagellazione e splendore

all'unisono modulano un canto

il canto inesorabile del non ritorno.