Annalisa Cima
Hai ripiegato l'ultima pagina 
pensieri per Vanni Scheiwiller (poesie)
Presentazione di Maria Corti
Interlinea,
Novara, 2000

 

presentazione di Maria Corti a HAI RIPIEGATO L' ULTIMA PAGINA

Questo libro è, più che una raccolta di pensieri, una galleria di ritratti, genere letterario inconsueto, il cui legame con Vanni Scheiwiller è quello del pittore di questi ritratti col modello, preso a base per effetto di una predilezione.
È potuto avvenire che una poetessa, Annalisa Cima, prediletta amica dell'editore scomparso, sua autrice, ricca a detta dello stesso Scheiwiller delle qualità seducenti per il gusto letterario di lui, abbia composto questa galleria di ritratti che l'editore risulterebbe quasi aver preveduto, troppo acuto essendo per non fare i conti con il destino.
Ora, il libro della Cima è uno specchio fedele della personalità e dello spirito geniale di Scheiwiller, uomo che di rado avrà l'eguale nella storia dell'editoria italiana.
Al libro non manca nulla, neppure lo stupore che risponde con presenza incomparabile al corso fatale di una simile vita, troppo presto stroncata.
Il pregio di questi mémoires sta nel darci l'espressione più fedele di Scheiwiller, il suo modo di essere stato originale come lettore e editore, vorrei dire il suo stile di vita. E la Cima tenta di trasferire questo stile di vita nell'aldilà: "Il tuo sonno pullula/ di libri, di nomi,/ di colori/ di vortici che ingoiano le parole". Ancora: "In una eternità incolore,/ per sentirti vivo,/ ricorderai l'arcobaleno/ delle tue copertine". Impressioni coloristiche, che nemmeno il buio dell'aldilà spegne, restano semplici e dirette.
Profonda conoscitrice dei momenti che preannunciano nella vita di un uomo l'ombra della fine, Annalisa Cima vede l'amico nell'atto di agire, sa che cosa fa mentre lo fa, incomparabile testimone.
Si leggano i quattro pensieri con i seguenti incipit: Già negli ultimi mesi (XIII); A poco a poco volevi (XXII), Ho ascoltato la tua voce rassicurante (XXIII), Il tuo imminente destino di morte (XXIV).
Evocato dalla memoria, l'amico compare in figura ossimorica rispetto al vivacissimo operatore di cultura: "l'immagine di te seduto,/ stanco, arreso, che con mano tremante/ mi porgevi un bicchiere". Lo schizzo è disegnato a tratti netti, di una concisione e sicurezza che abbisognano di poche parole.
Frequente l'identificazione dell'editore con le sue piccole creature, i libri: "Ha un suono magnifico/ lo scorrere delle pagine;/ il suono della tua voce". "S'infiammava il tuo sguardo/ luccicavano le lenti appannate/ per un piccolo foglio azzurrino,/ vergato a mano dall'autore". 
I pensieri di questo libro aiutano a situare nella sua vita unica l'amico colto dall'interno, il grande Vanni, il cui cuore non era lontano dall'essere grande come la forza intellettuale: "Così la lealtà è diventata/ l'emblema della tua vita". 
Il senso di un mondo interiore e delle sue lucide proporzioni determina la visione di questa galleria di ritratti di un uomo indimenticabile, evocato da una memoria liricamente accesa.


 

   

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