Annalisa Cima
Quattro tempi (poesie e traduzioni)
Introduzione di:
Marisa Bulgheroni, Lea Ritter Snatini,
Cesare Segre
Traduzioni di:
Marianne Moore, Allen Mandelbaum, 
Jorge Guillén, Pierre Van Bever, 
Pamela W. Hadas, Hanno Helbling,
Lea Ritter Santini, Alexandre Eulalio 
e quattro tavole a colori di:
Alina Kalczynska
Fondazione Schlesinger,
Lugano, 1986

 

 

presentazione di Cesare Segre

QUATTRO TEMPI

 

I traduttori hanno accettato la sfida dello stile epigrammatico, affrontando i tranelli dell'evanescenza dei soggetti, della sottintesa deitticità. Così Alexandre Eulalio aggiunge l'articolo a "emblema" ("o emblema") e a "mosso infinito disegno" ("o móvil infinito desenho"), con qualche incremento di difficoltà nel caso di "emblema"; condannato il plurale poetico "i tuoi ardori" ("o teu ardor"), azzarda un audace uso aggettivale di "lárides" ("d'ali di laridi" / "de asas lárides"). Altri esplicitano i parallelismi con ripetizioni anaforiche: vedi i tre "ni" di Jorge Guillén ("Ni palabras,/ ni libros,/ ni sentencias") e i due "n'a pas" di Pierre Van Bever ("n'a pas de référence topique/ il n'a pas de gazon tendre") che esplicita anche un che relativo in senso locale ("che esprimano dolori/ accarezzino desideri" / "où sa douleur étendre/ et flatter des désirs divers"). Spagnolo e portoghese permettono in genere una traduzione quasi mot à mot, anche se alla sordina dei modelli il secondo, per mano di Eulalio, sostituisce la musicalità della gamma vocalica, il primo istituisce ritmi endecasillabici, al di sopra della frammentazione su più righe: i primi quattro versetti della poesia 11 (pag. 34) diventano, per Jorge Guillén, due endecasillabi (solo il secondo con due dialefi): "Ni palabras, ni libros, ni sentencias,/ Dadme un hilo al que agarrarme"): qualcosa di simile nella poesia 29 (pag. 36). Van Bever ha liberamente parafrasato, potenziando l'uso di astratti e di termini ricercati, che nel modello è piuttosto sobrio: così "ecumene" diventa "minimum écologique" e "luogo" "référence topique". Sta poi sul piano della rielaborazione interpretativa "contemplations de poètes" per "adorazione del gioire", tanto più che "poètes" è sceso da uno dei precedenti versi, "in sonniloqui lievi da poeti", dove i poeti nella traduzione erano stati suppliti dai loro versi: "assouvis en somniloques en vers".

Cesare Segre 

 

 

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