Annalisa Cima
Terzo modo
, poesie
a cura di Vanni Scheiwiller
n. 33 della serie “il quadrato”
All’insegna del Pesce d’Oro,
Milano 1969

 

AL DI LÀ DELL'OGGETTO

Al di là dell'oggetto 
l'involuzione dei miti corrotti
dal banale, accedi poi
a convinzioni fatte d'inferenze.
Vago sconcertante togliere 
dalle funzioni di vita autonoma,
esplorativo occhivetri nel colore.
Le diaspore del dissenso
non hanno creato il risveglio,
sopraffatti dall'improvvisa 
folgorazione di un divieto, 
doloroso quanto inutile. 
Noi vogliamo pensare, loro anche,
il vostro segno di incertezze
la caotica raggiunta del benessere
vi lascia l'illusione di sembrare,
forti del più recente passato.
Noi vogliamo pensare, loro anche
liberi da atarassia, i sensi
piú validi che ribelli. 
Tu gioca la tua carta dell'involuzione. 
Il gusto di inutili connubi
non raggiunge la forza del vizio:
dannerà i vostri anni fino all'ultimo
i vostri soldi fino all'estinzione. 
Nessuno vorrà capirvi: passerete 
muti come falene, inutili ermafroditi,
umiliati dall'ammirazione
di chi non pensa
corruttori senza corruzione.

 

 

VOGLIAMO VIVERE 

Vietarsi ogni giudizio, possibile 
oggetto allo spirito, effettuare
scelte di valori costanti, dopo
le mani scritte con carbone,
i desideri di razza gli odii
le successioni. Una o piú senza 
assorbimenti religioni, chiara 
nella determinazione; finite
le guerre, non separazione nei colori
nel denaro non gelosie, il cuore
sostituito batte, il pensiero 
vomita oltre, il verde diventa sangue:
soli alla fine senza capire
si piangono lontani, si uccidono 
vicini. Solo morte per non pensare.
Destini di finire insieme
o dopo ma sempre e tutti.
Vogliamo vivere per e come, forse 
essere, non voi, non potete:
ci volete uccidere.
Ci costringono, buttati dietro i muri 
i nemici di te di me, ci fanno
pensare: lui è diverso, siamo
perché vogliamo essere, solo
e senza, come non importa, ma
vivere e ucciderci da soli,
per risolvere a Lui se crediamo
se vale se c'è. Senza carnefici:
cuori di carne nera e capelli 
di carta, soldi e senza soldi.
Non vogliamo gente con code 
variopinte, ognuno ha
una sua morte, la mia voglio
conoscerla non raccontarla, tu
pensa a tuo fratello, ferma
la macchina che lo schiaccia, cura
il cancro che lo divora, mangia 
i tuoi soldi senza dirlo, non 
uccidere per farli diventare 
sacri, non tutto il sangue è
sacrificio, non tutto il sangue è
generazioni, uccidi per credere
nel senso delle cose. Noi
vogliamo vivere, loro anche.

 

 

SENSIBILITÀ PASSIVA 

Il tuo grado, il mio, 
di traducianesimo, 
organico disorganico, 
o ragione pratica.
Pathicus, lascivo: 
se il sensibile è tale
perché sottrarti, hai
la dinamica per farlo?
Abolita ogni riduzione
al sensibile: se sí cerca
piú in là. Spegni la
sete di psicanalista. Grida
il tuo grado, il mio,
di traducianesimo:
non avere paura.

 

 

ARMONIA

Ordine del mondo quale fu
dei pitagorici,
comunicazione fra monadi.
Dati a e b se il successivo
di a è identico al successivo di b
i due termini sono uguali.
Armonia numero coesione
orologi perfetti
di numeri dispari, incapaci
a capire
distinzione non distinta.
Oggetto e causa non 
si confondono nell'unità
del fondamento, fondo, 
non lotta, ma raggiunta armonia.
 

 

 

BEWUSSTSEIN

Dopo il riconoscimento di una 
realtà interiore, il saggio
ha coscienza: la virtù diventa
luogo comune e la coscienza
viene a mancare.
Ingannatosi sulla propria vita, 
cosí distante dalle
perdute abitudini, solo per una
sfera dell'ineriorità, che è:
realtà al disopra. Bisogno di 
ritornare su se stessi e 
diventare ciò che vogliamo
guardare

 

 

ABDERITISMO

Non progresso ma ferma 
staticità. Interrogati sempre
e mai ascoltati torniamo
a rivivere. Gli stessi, 
con eguali problemi: ieri
domani, li abbiamo fatti agire.
Autorità destino storia: 
riproduzione animale di fatti
unico rinnovarsi. Nella
ripetizione, finzione del tempo
è artefice e artifizio.
Abderitismo: concezione 
di sempre a non finire.
 

 

 

NO ALL'INDIVIDUALISMO

Egoismo per non fingere, 
ammettere oltre la mia
esistenza anche quella
degli altri? I valori
per se stessi o solo 
quelli che coinvolgono?
In continuo sentirsi
per disgregazione,
non per un io
individuale.

 

 

ARTE

Principio o apparenza metafisica 
voluta sottrarre all'oggetto
anch'esso diviso in partizioni
vogliamo trovare nelle tecniche.
Tecnica percettiva: arte 
senza distinzione di piú alto 
o meno, ispirazione delirante.
Non vogliamo cadere nell'estetica 
senza catarsi, purgati dalle
false metafisiche, piú veri;
nell'immanenza un credo,
nell'autodistruzione <il ritrovamento>.
                                 ritrovarsi.

 

 

LA FORMA

La forma non ha imperfezioni
non è partecipazione né parte: 
si compie. La forma che guardi
ci conosce, si contrappone
alla disgregazione: già scontata
prima della fine.

 

 

COLLOQUIO

Le ore a colloquio con te stesso:
pensiero e atto, non
perderle
abbiamo logorata la parete oltre
la quale possiamo
ritrovare
noi stessi, piú veri, meno realizzati.

 

 

TERZO MODO

Il terzo modo per
distinguere A con-
siste nel rapporto tra
A e se stessi. A
si identifica, non si ha
alternativa, da
qui il monoteismo.

 

 

CONTESTATO IL SISTEMA

Contestato il sistema,
gettiamo fiori neghiamo il passato,
permessi i connubi tra fratelli:
plauso al gusto che cambia,
benedette le nozze omosessuali:
gioco in attesa di inutili natali.
Partecipi al vero, solo
chi distingue uomo da uomo
testimoni e vittime 
di precedenti incarnazioni.
Il sistema è violenza
di fronte alle idee, 
Vanità che costringe alla parte
da rappresentare. Simile
alternativa procede da abitudini.
L'impotenza dei nervi, dei falli
è protesta verso la noia
dove il reale precipita.
Anticamera di meriti dimenticati,
contrapposto all'angoscia,
fare per farsi, in questo può trovare
espressione il coito:
raffinata violenza fatta di fiori
e di lasciate vivere.

 

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